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IL TRADING EUROPEO E FABRIZIO BOCCA

                                                                                                          

Riflessioni a ruota libera dell’Editore su un grande trader Italiano.

Conosco Fabrizio Bocca da molti anni. Lo ritengo uno dei grandi del trading in Italia.
Quando
lo andai a trovare per la prima volta, rimasi molto stupito. Uno dei
più grandi trader italiani operava in una stanza dove ogni singolo
particolare era votato alla logica della più rigorosa praticità. Un
contesto spartano, una bottega artigiana di buon livello tecnologico,
con tutti gli strumenti dell’artigiano ben in vista, collocati con
ordine studiato, e lui, l’artigiano, seduto al banco di lavoro, con la
disposizione dei tavoli ad angolo, in modo da avere gli strumenti, i
video,  a destra, a sinistra, al centro.
Un susseguirsi di piccoli segnali sonori indicavano l’esecuzione delle operazioni, entra, esci, stop, limit, target profit … La luce della stanza moderata, i colori tenui, il pavimento a marmettoni … molto spazio al centro, e l’altare delle operazioni collocato nell’angolo in fondo , con i tavoli a disegnare una grande L .

La giornata scandita dalle aperture e chiusure delle borse. Alle 7.50 , perché 10 minuti dopo apre il DAX, qualche minuto prima delle 9, pronto per la Borsa Italiana, alle 15.30 apre l’America, alle 17.40, chiude la Borsa Italiana …. Alle 22 chiude il DAX, insieme con gli americani … Dopo la chiusura della Borsa Italiana, Fabrizio si concedeva , credo, un paio d’ore per dedicarsi alle sue cose, anche per la sua inseparabile bicicletta. Ma dopo le 22 , non era mica finita. L’accurata selezione dei sistemi da stoppare, l’invio della email con scritto ON/OFF su ciascun sistema, per tutti coloro che seguono i suoi metodi, l’analisi giornaliera di Gann, una specie di diario enciclopedico dell’andamento di ogni singolo giorno di trading. Il tutto, ovviamente, conservato con cura meticolosa, quasi maniacale. Razionalità assoluta, quasi un godimento nel mostrare a se stesso, prima ancora che agli altri,  quell’essenza, quel senso profondo di vita spartana.

Ovviamente, ero avido e curioso di conoscere i suoi metodi. Fabrizio fu uno dei primi in Italia a credere nel trading algoritmico, automatico e sistematico. Aveva visto lontano, molto lontano.
Sembrera’ strano, ma la maggior parte del tempo, lo passò a spiegarmi la sua gestione del rischio. In definitiva, parlò, e tanto,  di perdite, di drawdown, di fatica nel sopportarlo, della ossessiva necessità di migliorare continuamente i sistemi utilizzati per limitarne la profondità. Capii perché Fabrizio sarebbe stato fra i trader italiani destinati a sopravvivere a lungo ai mercati e alle loro tumultuosità. L’articolo che viene pubblicato in questo numero è significativo di questo modello di trading, apparentemente dimesso, schivo, in realtà razionalmente potente e lucido.
Ho voluto fortemente che Fabrizio Bocca fosse uno degli Autori di TRADERS’ Magazine Italia. La missione di TRADERS’ e’ veicolare la Cultura della finanza operativa, del trading e degli investimenti: la Cultura con la C maiuscola, raccontata e spiegata dai Trader, con la T maiuscola. Dico spesso che TRADERS’ veicola la Cultura Europea del trading: vero, e l’Italia, almeno in questo, ha tanto da dire in termini di Cultura Europea del trading. Grazie, Fabrizio, di collaborare con TRADERS’ Magazine, di aiutare questa rivista a soddisfare le aspettative dei suoi Lettori.

Quei Lettori, a cui va, come di consueto, il mio ringraziamento, per la loro passione, che condividiamo insieme, e per il loro continuo sostegno.

Maurizio Monti
Editore
Traders’ Magazine Italia

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