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Energia, è crisi di un modello

Dopo tanto parlare di etica dell’energia, di sostenibilità ambientale, scopriamo una realtà che magari può non sorprenderci ma di sicuro ci fa riflettere.
La decarbonizzazione va avanti, ma non come dovrebbe. Il combustibile fossile è più che mai necessario e l’esplosione dei prezzi in uscita dalla prima ondata pandemica ne è la testimonianza più chiara.
Quello che sorprende è che a forza di disinvestire dall’area classica, se vuoi obsoleta, dell’energia, i margini di profitto maggiori sono proprio lì: le società petrolifere risorgono e il Natural Gas ha trascinato al rialzo tutto il proprio indotto.
Dopo decenni di continua riduzione e taglio degli investimenti, le infrastrutture dell’energia fossile sono invecchiate pesantemente. Così è bastato l’aumento della domanda, conseguente alla fase Covid, e la situazione attuale vede prezzi in continuo rialzo e di fatto il mondo immerso in una crisi energetica.
In futuro, un nuovo shock sulla domanda, anche modesto, farà continuare il trend di rialzo dei prezzi e degli utili delle società coinvolte: una parte di questi utili andrà anche a finanziare le infrastrutture della green economy, ma non bilancerà lo squilibrio fra i due settori. Rendendo di fatto più lento il passaggio ad una più evoluta forma di sostenibilità energetica. È un po’ come dire: siamo prigionieri di vecchie scelte e stentiamo a liberarcene. Nella coverstory di Investors’ di questo numero, trovi una analisi di assoluta eccellenza di Mario Valentino Guffanti: non perderla, contiene un pregevole materiale di indagine per capire il futuro dell’energia.

Buona Lettura

“Dall’editoriale del numero 5/2021 di INVESTORS’ Magazine”

Maurizio Monti
Editore
Investors’ Magazine Italia

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