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E…O…S: Educateci O Soccombiamo

(editoriale n.1/2020)

Quando mi venne l’idea del ‘titolo’ che serve da fil rouge ai contributori della rivista mai avrei immaginato che potesse rivelarsi tanto attuale e quasi… profetica. E…O…S: Educateci O Soccombiamo.
L’obiettivo iniziale non teneva ancora conto dell’epidemia del Coronavirus che oggi riempie le prime pagine di giornali e media in genere. Ma proprio questo evento lo ha reso ancor più attuale, importante, di una importanza “strategica” devastante. Voleva semplicemente richiamarci tutti a quello che è quasi un grido disperato che da questa rivista viene lanciato sistematicamente: la necessità di costruire una educazione finanziaria, nei suoi principi basilari (http://www.quellocheconta. gov.it/it/abc-quello-che-conta/7-cose-da-sapere/), che permetta al nostro paese di ‘scavalcare’ almeno qualche stato del terzo mondo nella classifica mondiale che ci vede oggi ben oltre la 50 posizione dalle statistiche fornite dall’indagine di Standard & Poor’s e l’Istituto Gallup (figura 1), addirittura dietro al Togo o al Ghana (!!!) con un misero livello di ‘comprensione’ dei principi basilari stimato tra il 31 e il 40% (!!!)…

Certo, l’onda anomala del Coronavirus adesso amplifica a dismisura l’effetto di questo titolo e del contenuto della rivista: mai come oggi ci troviamo di fronte alla necessità di ‘educare’ (ma direi ‘educarci’ tutti) al rispetto delle regole essenziali di conoscenza e comportamento per non farci fagocitare da emotività, angosce (ma anche avidità e overconfidence) e conseguenti comportamenti irrazionali. Che poi fanno, come ben tutti sappiamo, l’interesse dei cosiddetti ‘poteri forti’ (banche, assicurazioni, grandi investitori) che sulle nostre reazioni emotive costruiscono le proprie fortune.

Il grafico 2, ‘derubato’ da una pubblicazione di JP Morgan, vuole essere di monito: nemmeno negli Stati Uniti che pure ‘ne sanno di più’, l’educazione finanziaria riesce a evitare di far cadere gli ‘AVERAGE INVESTITOR’ (gli investitori comuni) nei ‘tranelli dell’emotività’ depauperando gli investimenti di quel ‘rendimento’ che il tempo sempre restituisce. Perché ‘educazione’ non vuol dire solo conoscere cos’è un tasso di interesse semplice, quello composto, cos’è l’inflazione o cosa vuol dire il rapporto “rischio-rendimento”(pur importanti) ma anche capire che l’Economia del mondo cresce e crescerà negli anni e nei decenni a venire e che la ‘tempesta’ del Coronavirus, come la crisi Lehmann o la caduta delle Torri gemelle sono eventi che , alla fine, verranno ricordati ‘solo’ come tali, e proprio perché sono solo ‘eventi’, rimangono circoscritti sia nel tempo che nella magnitudine.

Oggi più che mai siamo chiamati, ciascuno di noi è chiamato, a far fare al nostro paese un vero e proprio salto di qualità, coscienti che i 4.000 miliardi di risparmio possono essere davvero la devastante risorsa verso il superamento di questa crisi e il rilancio del ruolo e del peso dell’Italia a livello globale.


 

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