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Certificati di investimento Bonus

Bonus – Bonus Cap – Reverse Bonus

3 maggio 2018

Continua l’approfondimento di Giovanni Borsi “Certificati di investimento a raggi x”, questa volta sui Bonus Certificates, la categoria di certificati forse più semplice da capire, ma su cui continua ad esserci molta disinformazione, per chiarire il più possibile le caratteristiche e le applicazioni pratiche di questi strumenti finanziari dalle potenzialità strepitose. In questa rubrica sono analizzate le caratteristiche principali dei Bonus certificates, riportando esempi concreti per vederne l’applicazione pratica.

Le caratteristiche principali cui prestare attenzione nei Bonus certificates sono: l’Emittente (rischio e comportamento), il sottostante o i sottostanti (io seguo titoli azionari e indici), la scadenza (non arrivo mai a scadenza, perché la radice del nostro successo risiede nel dinamismo), la protezione offerta dalla barriera (da privilegiare senza dubbio quelle discrete) ed il rendimento offerto o bonus.

Rispetto alle altre categorie di certificates, nei Bonus Certificates mancano alcune variabili, il che li rende decisamente più semplici da capire, ma non per questo vanno presi sotto gamba.

Nei Bonus NON sono previsti né l’autocallable, né le cedole.

 

Se il Cash Collect analizzato nello scorso approfondimento è il prodotto più amato dagli italiani, perché profondamente affezionati al ricordo delle cedole dei vecchi e cari CCT e BTP, il Bonus è il prodotto più conosciuto ed apprezzato in Germania, tanto che sullo stesso titolo ci sono spesso migliaia di prodotti con barriere e scadenze, che vanno a soddisfare qualsiasi esigenza di investimento.

 

Emittente
Tra gli Emittenti principali più soliti ad emettere Bonus ci sono: Banca Imi, Bnp Paribas, Deutsche Bank, Socgen e Unicredit (Unicredit è ancora oggi l’unica ad emettere anche i Bonus Reverse, ossia strutture ribassiste sul sottostante.

Sottostante
Come in qualunque operazione in Borsa, il buon esito della stessa è legato in primis alla scelta del titolo o dei titoli su cui investire.

A maggior ragione coi bonus, che NON pagano cedole nel durante, si è maggiormente esposti all’andamento del sottostante che non con altri tipi di certificati, come ad esempio i cash collect

Ad esempio, se prendo un Bonus a 2 anni, magari ottengo il 20% alla scadenza del certificato (bonus), ma nel durante non ricevo alcun flusso cedolare e, se voglio monetizzare l’investimento, posso solo rivenderlo sul mercato ai prezzi correnti.

Con il Cash Collect invece, incasso le cedole periodiche per cui, se dopo due anni il sottostante crolla ed io subisco una perdita, questa risulta attenuata dalla somma di tutte le cedole che ho incassato durante la vita del certificato.

E’ per questo motivo che solitamente investo sui bonus solo quando ho un’idea molto precisa sul sottostante (ad esempio, negli ultimi giorni dell’aumento di capitale Unicredit ho mirato ad un bonus che offriva il 64%, proprio perché volevo un prodotto estremamente reattivo all’andamento del sottostante e che non mi venisse rimborsato subito per via dell’autocallable).

 

Di seguito un esempio di una delle più belle operazioni che feci con un bonus in occasione dell’aumento di capitale di Banco Popolare nel giugno 2016, operazione che conoscevo alla perfezione visto che la stavo seguendo come operazione straordinaria. Completare l’operazione con questa perla fu veramente motivo di grande soddisfazione.

 

Sul mercato c’era questo certificato (vedi figura 1):

 

Codice Isin: NL0011836804

Emittente: Bnp Paribas

Sottostante: Banco Popolare

Strike: 3,21259587

Barriera continua intraday: 2,248817

Scadenza: 19/12/2016

Bonus: 118%

Il 16 giugno, l’ultimo giorno dell’aumento di capitale, preferii il certificato all’azione in quanto, essendo questo prossimo alla barriera e non troppo lontano alla scadenza, era decisamente molto reattivo all’andamento del sottostante, che veniva da giornate di ribasso, legate appunto all’aumento di capitale.

Il certificato aveva un rendimento potenziale di quasi il 37% in sei mesi.

Ricordo che il 16 giugno 2016 eseguii e pubblicai sul mio sito www.gbinvesting.com un buy a 87 e il 20 giugno lo vendetti subito in apertura a 104, con il 20% di gain anche se il titolo aveva fatto “solo” il 13% in soli 2 giorni lavorativi.

 

F1) Certificato NL0011836804

Caratteristiche del certificato su Banco popolare.

Fonte:www.certificatiederivati.it

 

La scadenza
E’ più facile farsi un’idea dei movimenti di un titolo nei 3-6 mesi successivi, ma è molto più difficile fare previsioni nel lungo termine; per questo motivo prediligo i Bonus nella mia operatività quando sono sufficientemente vicini a scadenza, diciamo entro i dodici mesi.

Se la scadenza è più vicina, la probabilità che il sottostante vada sotto al prezzo barriera è decisamente inferiore rispetto ad una scadenza più lunga, per cui le scadenze vicine, a parità di altre condizioni, offrono rendimenti inferiori.

Rispetto ad altri strumenti, avere la barriera intraday (attenzione perché è naturalmente molto più rischiosa) permette di usufruire di rendimenti nel breve termine più allettanti rispetto ad un prodotto a cedola.

 

La barriera
Abbiamo solitamente 3 tipi di barriera:

– la barriera continua intraday, in cui fa fede ogni singolo prezzo battuto nella vita del certifcato

– la barriera continua in chiusura, in cui fanno fede tutti i prezzi di chiusura di giornata del sottostante

– la barriera discreta, in cui fa fede solo il prezzo di rilevazione alla data di scadenza

Nei primi due casi, se il titolo va sotto barriera fa perdere al certificato le protezioni e di fatto è come avere investito nel sottostante (il certificato, se ha il cap, da quel momento replica l’andamento del sottostante, mantenendo il cap ossia, se il sottostante risale, al massimo paga il bonus).

Quelli a barriera discreta sono decisamente quelli su cui opero maggiormente, perché mi rendono decisamente più protetto dalle intemperie del mercato, che sono sempre dietro l’angolo, visto che con questa barriera, il sottostante può anche infrangerla nel durante, ma tanto vale solo a scadenza.

 

Il bonus
E’ il premio che viene riconosciuto a scadenza, qualora il certificato abbia mantenuto intatte le proprie protezioni. Se non c’è il cap, il certificato paga solo il bonus e, se il titolo sottostante è salito più del bonus, replica la performance del sottostante.

A seconda di come sono combinate queste caratteristiche, la categoria si suddivide in Bonus Cap, Bonus Reverse Cap e Top Bonus.

Vediamo in fila per ciascuno di loro un esempio interessante.

 

BONUS CAP – codice Isin: DE000DM7CGU6

Emittente: Deutsche Bank

Sottostante: Eurostoxx50

Nella figura 2 vediamo la scheda del prodotto con le caratteristiche principali, che nei bonus sono semplicissime.

F2) Certificato DE000DM7CGU6

Caratteristiche del certificato su Eurostoxx50.

Fonte:www.certificatiederivati.it

Lo strike è 3527,08, la barriera è continua in chiusura posta a 2998,02, la scadenza è il 18/03/2019 e bonus e cap sono posti al 113,15% del nominale.

Se oggi 30 aprile decidessi di comprarlo a 104.55, potrei ambire ad oltre 8 punti in 11 mesi: basta che l’Eurostoxx50 non chiuda mai sotto ai 2998,02 punti. Questo prodotto ha una caratteristica non da poco: lo spread denaro/lettera ai minimi termini, per cui è lo strumento più liquido di tutto il mercato Sedex (vedasi figura 3).

 

F3) Certificati DE000DM7CGU6 e LU1719635242

Book del 30 aprile con prezzi bid e ask.
Fonte:www.directatrading.com

Personalmente ne ho comprati 50 pezzi il 30 aprile a 104.55 ed a copertura ho comprato 50 pezzi di un Corridor (codice ISIN: LU1719635242) a 7.55, che scade a settembre.

Se l’Eurostoxx salisse tanto da farmi saltare la barriera del Corridor facendomi perdere 380€, andrei a chiudere in gain il certificato.

Se invece l’Eurostoxx dovesse scendere sotto 3300, avendo il corridor doppia barriera sia a 2900 che a 3700, andrei quanto meno a vendere in gain il Corridor, così da non trovarmi rialzista su entrambi i prodotti (ora il corridor è ribassista essendo più vicino alla barriera superiore, ma sotto i 3300 tenderebbe poi a deprezzarsi in caso di ulteriori discese dell’indice).

Se, come penso, gireremo bene o male sui prezzi correnti, potrò incassare 120€ dal Corridor a settembre (rimborso a 10 €) e guadagnare anche sul certificato grazie al trascorrere del tempo ed all’avvicinarsi della scadenza.

 

BONUS REVERSE CAP – codice Isin: DE000HV408K1

Emittente: Unicredit

Sottostante: Unicredit

Nella figura 4 vediamo la scheda del prodotto con le caratteristiche principali di questo bonus reverse cap, ossia lo strike è 16,12€, la barriera è continua intraday ed è posta a 20,956€, la scadenza è il 21/12/2018 e bonus e cap sono posti al 114% del nominale.

Se oggi 30 aprile decidessi di comprarlo a 104, potrei ambire a 10 punti in meno di 8 mesi, basta che Unicredit non violi mai, anche solo intraday, il livello di prezzo posto a 20,956€.

 

F4) Certificato DE000HV408K1

Caratteristiche del certificato su Unicredit.

Fonte:www.certificatiederivati.it

 

TOP BONUS – codice Isin: IT0005257388

Emittente: Banca Imi

Sottostante: Telecom

Nella figura 5 vediamo la scheda del prodotto con le caratteristiche principali di questo bonus, ossia lo strike è 0,834€, la barriera è discreta ed è posta a 0.6672€, la scadenza è il 30/11/2018 e bonus e cap sono posti al 111% del nominale.

Se oggi 30 aprile decidessi di comprarlo a 103, potrei ambire a 8 punti in 7 mesi, basta che Telecom a scadenza (nel durante può anche andare sotto alla barriera) valga più di 0.6672€ che il certificato rimborsa 111.

 

F5) Certificato IT0005257388

Caratteristiche del certificato su Telecom.

Fonte:www.certificatiederivati.it

In queste poche battute ho cercato di coniugare al meglio teoria e applicazione pratica: questo è solo l’inizio per approcciare la conoscenza dello strumento necessaria per avere ottimi risultati in soldoni.

Il metodo GB Investing ci ha permesso di chiudere l’anno sempre positivi con un 10% medio annuo da quando lavoriamo attivamente sui certificates (dal 2015 rendicontato ad oggi) e quest’anno questo 10% lo abbiamo già raggiunto in soli 4 mesi!

Il metodo GB Investing consiste di 4 passaggi tutti indispensabili: ANALIZZARE, CONFRONTARE, SCEGLIERE E GESTIRE, le 4 azioni a monte del metodo GB Investing.

 

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Al prossimo approfondimento “Certificati a raggi x”.

                                                                                                                            

Giovanni Borsi


Giovanni Borsi, classe 1960 di Parma, Trader professionista da oltre 20 anni, molto noto agli addetti ai lavori per le performances stellari internazionali dal vivo con denaro reale. Ora anche formatore in opzioni, aumenti di capitale e certificates e fondatore del marchio GB Investing.
www.gbinvesting.com

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