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Perché credo nel Crowdfunding

 

13 marzo 2020

C’è un fenomeno mondiale inarrestabile: si chiama disintermediazione.
 
Significa che se un qualunque processo, un tempo, richiedeva il passaggio attraverso diversi soggetti, oggi la catena tende ad accorciarsi.
 
Tutto il mondo internet ha favorito la disintermediazione. Ne sono un esempio portali colossali, di dimensione planetaria: Amazon è probabilmente l’esempio che conosciamo meglio, piuttosto che in finanza le banche online, o nella didattica le università online.
 
Tutte entità che accorciano la catena dei passaggi e mettono in comunicazione diretta e senza intermediari l’utente finale di un prodotto o di un servizio con il produttore e distributore: senza doversi spostare, senza ricorrere a filiali, a sedi periferiche, a punti vendita.
 
Giusto o sbagliato che sia, la realtà dell’imprenditore italiano medio è di nascere piccolo, spesso con un’ottima idea da sviluppare, e con pochi capitali personali da mettere al servizio dell’idea. Il credito è poco disintermediato e così ottenere il credito attraverso le normali procedure bancarie è diventato estremamente difficile.

Eppure le idee ci sono e vanno finanziate. Quelle idee creano sviluppo, posti di lavoro, fanno girare l’economia producendo qualche cosa di utile a qualcuno.
 
Il Crowdfunding, e le leggi che lo hanno inserito a pieno titolo nel nostro ordinamento, sono un esempio molto brillante di quel flow di disintermediazione di cui parlavo prima.
 
L’imprenditore che ha necessità di capitalizzare la propria impresa, spesso microimpresa o comunque di dimensione ancora inadeguata alla quotazione in borsa, trova nel crowdfunding un metodo brillante e agevole di trovare il denaro necessario allo sviluppo dell’attività.
 
Le piattaforme che sostengono le campagne di Crowdfunding si sono così moltiplicate, stimolando così la creazione dell’offerta e favorendo le condizioni perché si incontrasse con la domanda.
 
Il primo broker italiano, Directa Sim, ha addirittura puntato l’attenzione sul segmento, in modo lungimirante: sostenere il Crowdfunding significa evidentemente sostenere il futuro, secondo il management dell’azienda.
 
Directa Sim ha anche trovato un modo particolarmente attraente per portare ulteriore valore aggiunto nel mondo del Crowdfunding: tramite il Regime Alternativo di intestazione delle quote, previsto dal Testo Unico della Finanza, l’investitore può evitare il costo del notaio e/o del commercialista delegando a Directa, che opera in questo caso come intermediario qualificato, la sottoscrizione delle quote di una campagna per proprio conto.
 
Questo significa la libertà di investire in progetti in cui si crede, al minor costo possibile di burocrazia e al massimo beneficio di praticità.
 
Grazie anche alla collaborazione con Directa, che ha fornito l’indispensabile supporto informativo, Investors’ organizza Webinar dove ospita selezionate iniziative di Crowdfunding, per portarle a conoscenza dei lettori.
 
Occhio alle email di invito quindi: sono opportunità di investimento che possono essere di grande beneficio in un portafoglio ben diversificato.

Maurizio Monti
Editore
Investors’ Magazine Italia

 

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